Il 27 maggio sul quotidiano la Repubblica Carlo Ginzburg ha condiviso una profonda riflessione sul ruolo delle biblioteche in un articolo dal titolo “Perché la rete non potrà mai sostituire le biblioteche”.
L’articolo ha suscitato un pensiero di una nostra socia, che condividiamo qui sotto.
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Dell’articolo parlava anche in mattinata Vittorio Giacopini in Pagina 3, su Radio Rai 3. Ascolta la registrazione a partire dal minuto 19.
27.05.2020
Le pagine che la Repubblica dedica oggi alla Cultura ospitano, tra gli altri, un profondo quanto agile contributo di Carlo Ginzburg, tra i massimi intellettuali nel mondo odierno.
Scorrendo con calma analitica, nella versione cartacea, le dense riflessioni dello studioso desidero segnalare alcuni passaggi, particolarmente stringenti anche e soprattutto in accordo con l’attività e le finalità complessive di Bibliobologna.
Il significato pregnante della “fisicità del libro” ovvero il “privilegio” anche sensoriale –tattile, olfattivo, visivo, acustico – di accostarsi alla carta, di sfogliare e risfogliare l’oggetto-libro dalla copertina alle pagine, e dalle pagine alla copertina … perché qualcosa ci era sfuggito o non lo ricordiamo bene oppure perché desideriamo farne memoria, magari tracciando un segno a matita. Fare le stesse operazioni con le schermate del computer è più complicato, soprattutto è arido, e le immagini dello scritto fuggono veloci, spesso sono imprendibili.
Un altro rilievo riguarda l’essenza di “filologia” come pratica e “arte della lettura lenta” ossia meditata. La riflessione si commenta da sé.
Infine, va sottolineata la relazione interattiva tra bibliotecari e utenti, piccoli, grandi, “vecchi”, italiani e stranieri – ricordo appena che Salaborsa offre a questi ultimi un servizio importantissimo.
“Anche l’uso sofisticato della rete richiede una mediazione umana” – ci ricorda Carlo Ginzburg. È, questa, considerazione molto operativa e concreta, che sta a fondamento anche di Mai più soli ma ben accompagnati.
r.
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